Eh già, in molti non sanno dove collocare la nostra città sulla mappa, però Piacenza ha tante cose da scoprire e noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di farlo sapere a tutta Italia
Ma siete in Emilia Romagna o in Lombardia? Sopra o sotto il Po? Ah già, ho sentito la storia dell’uscita dell’autostrada… ma quella non è “Basso Lodigiano”? Beh comunque dove si mangia bene, ci sono i “ravioli” e poi i salumi tipo la coppa… ah no quella non è mica di Parma?!?
Queste e tante altre domande sono quelle che ci vengono fatte quando diciamo “siamo di Piacenza”. Sappiamo di non essere il centro del Mondo ma nel nostro piccolo, tra storia, arte, sapori, vallate da scoprire e cose da raccontare, ci sono tante cose da scoprire, e la nostra casa editrice Edizioni Officine Gutenberg, nonché cooperativa sociale, da anni cerca di mettere tutto questo in luce in modo da ridurre lo svantaggio.
Intanto facciamo un po’ di chiarezza: Piacenza è in Emilia Romagna (anche con un certo orgoglio. Ndr); si colloca (da sempre!) a sud del Po; l’uscita era “Piacenza nord” o era è “basso lodigiano”, ma tanto poi quando sei lì dove vuoi andare se non da noi?!?; non si chiamano ravioli ma “anolini” e poi… la coppa, come la pancetta e il salame, sono i NOSTRI prodotti DOP. E su questo non transigiamo.
Si ma poi c’è tanto altro che nelle nostre pubblicazioni nel corso di anni di attività nel mondo dell’editoria (e non solo) abbiamo cercato di mettere in luce.
Una provincia con tante cose da scoprire: Piacenza nei nostri libri
Se il libro è lo strumento che da tempo abbiamo scelto per il nostro lavoro, il contenuto invece cambia spesso. Nei nostri libri abbiamo raccontato storie nascoste e altre già conosciute ma da approfondire e altre ancora romanzate (chissà fino a dove però…), posti speciali e come scoprirli attraverso i sentieri per il trekking, personaggi ed eventi della nostra città, sport e cultura e ovviamente i sapori della nostra terra.
Quello che sappiamo e quello che c’è ancora da scoprire
Ci sono tante storie nei nostri libri dove Piacenza è al centro ecco alcuni esempi:
– 101 cose che non sai di Piacenza: una lunga serie di anedotti, racconti, scoperte sulla nostra città toccando le tradizioni, la storia, il folklore, le leggende e i miti, che anche tanti piacentini non conoscono. Le firme sono quelle di Barbara Tagliaferri e Paola Cerri.
– Piacenza Misteriosa: In Val Tidone c’è una misteriosa piramide. Testimonianza di una sconosciuta colonia egizia? Macché, è molto più antica. A Bobbio invece c’è un intero ponte costruito dal diavolo. Le tracce dei Templari, poi, saltano fuori dove meno te le aspetti, per non dire dei fantasmi: dai bimbi che non cresceranno mai agli amanti traditi, dai più nobili cavalieri agli animali, ce ne sono per tutti i gusti.
E volete provare a contare le apparizioni della Madonna? I misteri, a Piacenza e nella sua provincia, sono numerosi come in nessun’altra zona d’Italia. Ecco quindi la prima guida, scritta da Gabriele Dadati, Paola Cerri e Barbara Tagliaferri, che li raccoglie: una guida che è anche uno scrigno di storie da leggere la sera.
– 101 cose da fare a Piacenza almeno una volta l’anno: Tutto nasce da una semplice affermazione che tutti abbiamo detto almeno una volta: a Piacenza non succede mai niente. E invece con questo volume scritto da Emanuela Albanese, Chiara Ferrari, Giovanni Battista Menzani e Claudia Ratti; mettono in fila 101 cose che la nostra provincia offre. Tra posti da visitare, sagre immancabili, sapori tipici delle festività ma anche suggestioni tutte nostre legate alle nostre tradizioni, che proprio non possono mancare in 365 giorni.
– Piacenza Criminale: Esistono delitti che potremmo definire domestici: un uomo sragiona e uccide la donna che ha sempre amato, come è accaduto a Castelvetro nel 2013. Esistono delitti impunibili perché chi li commissiona è signore e padrone delle terre in cui vive: è il caso Ranuccio Farnese nel 1614. Esistono delitti che attendono anni perché il colpevole venga assicurato alla giustizia: così avviene con chi ha ucciso sulle rive del Po nel 2000 Betty Yadira Ponce Ramirez, lucciola ecuadoriana, mentre per fortuna basta poco ad arrestare chi ha fatto lo stesso con il pittore Ludovico Mosconi nel 1987.
Ed è senz’altro un delitto il furto del Ritratto di signora di Gustav Klimt scomparso per anni dalla Galleria d’Arte Moderna “Ricci Oddi” nel 1997. Queste e altre storie sono comprese in Piacenza criminale. Raccontate con attenzione ai documenti, e allo stesso tempo con pietà e rispetto per coloro che sono stati coinvolti nei fatti. La città che emerge (dalle nebbie) è tutt’altro che la sonnecchiosa provincia italiana di cui si parla spesso… L’uscita è stata curata da Gabriele Dadati.
Piacenza e le sue valli: tanti trekking per scoprirci camminando
Uno dei nostri fiori all’occhiello sono senza dubbio le Camminate Piacentine! Si tratta di libricini spiralati e stampati in casa dai nostri ragazzi per la linea Print Different (ne parleremo più avanti) che fanno parte delle nostre Guide Marsupio.
Undici camminate e due “pedalate”, con cui si possono scoprire le nostre vallate, anche attraverso 4 raccolte. Un viaggio in cammino (ma anche in bicicletta) che passa dalla val Tidone (quella a due passi da Milano) fino alla val d’Arda, dove si trova la splendida Castell’Arquato, passando per forza in val Trebbia, secondo Hemingway “la valle più bella del Mondo”, e la val Nure, sempre più meta di trekking e bikers, grazie al lavoro svolto dai nostri partner di Trailvalley.
Qua di seguito l’elenco di tutte le nostre Camminate Piacentine!
- CAMMINATE PIACENTINE – ITINERARI BETTOLESI
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE – ITINERARI FARINESI
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE – IL SENTIERO DEL TIDONE
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE IN MEDIA VAL TREBBIA
Bobbio – Mezzano Scotti – Penice
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE IN BASSA VAL TREBBIA
Gazzola – Rivergaro – Travo
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE – RACCOLTA ESTATE
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE – RACCOLTA PRIMAVERA
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE – RACCOLTA INVERNO
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE – ITINERARI PONTOLLIESI
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE – ITINERARI PONTOLLIESI
di Achille Menzani - CAMMINATE PIACENTINE – LA VIA DEL SALE PIACENTINA
di Barbara Bosini, Beatrice Bosini, Giulia Ripa, Stefano Tosi, Federico Maccagni - CAMMINATE PIACENTINE – RACCOLTA AUTUNNO
di Achille Menzani
Tra profumi e sapori: tanti libri sulla nostra cucina e sulle nostre tradizioni
Le parole per noi e da sempre non vogliono solo riportare immagini ma anche sensazioni, e alcune tra le più importanti sono quelle che si ricollegano alla nostra cucina emiliana e ai profumi del nostro territorio. Su questi temi le uscite sono state tante, sia quelle più legate alle tradizioni, sia quelle che possiamo definire più innovative.
Le ricette delle Razdore piacentine vol. 1, vol. 2 e formato pocket!
Alcuni dei libri che di più hanno suscitato la curiosità dei lettori sono stati senza dubbio i volumi delle Razdore Piacentine. Da poco diventate anche pocket grazie alla produzione nella linea Print Different, “le Razdore” hanno raccontato tante storie piacentine collegandole ad un piatto tipico non solo di una tradizione culinaria territoriale, ma in alcuni casi, addirittura familiare.
#fuoriporta vol. 1 e vol. 2
Due volumi anche per un’altra uscita che parla di sapori ma anche di luoghi e tradizioni, i #fuoriporta. Un piccolo viaggio in due parti, su e giù per la nostra provincia. Un mix che unisce tante cose diverse ma con al centro la scoperta del territorio dalla tavola, ai panorami, dalla storia alle memorie storiche; attraverso una lunga striscia di itinerari.
Dall’amore allo zenzero di Martina Chiodaroli
Un vero e proprio viaggio nel mondo della cucina vegetale. Martina, titolare del ristorante FoodLove di Piacenza e volontaria dell’associazione Veg&Joy di Piacenza, ha deciso di raccontare non solo la propria cucina ma anche di materie prime, ovviamente di ricette, ma soprattutto di sé stessa.
Atlante del vino piacentino di Vittorio Barbieri
Un Atlante serve a orientare. Attraverso mappe, testi, foto e numeri l’autore racconta un mondo e trasporta chi legge nel territorio complesso e poco conosciuto dei vini piacentini. Perché poco si sa dei vini prodotti – e che si potrebbero produrre – in quest’area di confine.
I primi a saperne meno sono proprio coloro che abitano queste terre, i piacentini, convinti di trovarsi in un posto da vini frizzanti, mentre i colli piacentini in realtà sono più adatti a produrre vini fermi e vini Passiti/Vin Santi, quindi vivono un perenne equivoco. Un po’ come quando, circa un secolo fa, ci si era convinti che Piacenza fosse la capitale dell’uva da tavola: un altro equivoco.
Le fiabe dei Bersani
Il mondo incantato di un piccolo borgo delle colline piacentine, quello dei Bersani: C’erano una volta uno scrittore che somigliava ad Hagrid e dieci apprendisti volonterosi. In un caldo fine settimana estivo, si ritrovarono nella locanda del Bianconiglio, nel magico borgo piacentino dei Bersani. Per due giorni, lo scrittore istruì gli apprendisti, spiegando loro tutti i segreti del mondo delle fiabe; poi li aiutò a risvegliare la loro immaginazione, che è da sempre una delle più potenti magie.
La narrazione in salsa piacentina: le “Salamandre”
I libri di questa collana sono dedicati alla narrazione con i romanzi di autori piacentini. In futuro, secondo una politica di piccoli passi, l’intenzione è quella di dare spazio anche a giovani autori di prosa e narrativa italiana.
Ecco alcuni esempi recenti:
L’uomo col cane di Domenico Valente
È convinzione dell’autore che il noir, in quanto genere letterario di grande consumo, possa essere un veicolo importante per mettere in luce il caos e i lati oscuri della nostra società; come sostiene Loriano Macchiavelli, “è prerogativa del noir, fin da Dashiell Hammett e Raymond Chandler, raccontare il mondo attorno”.
Ed è ciò che Domenico Valente ha fatto nella sua trilogia iniziata con “Il destino di uno psichiatra” (L.I.R., 2016), dedicato allo stigma della malattia psichiatrica, proseguita con “Il barbiere” (L.I.R., 2018), in cui si denuncia la piaga delle mutilazioni genitali femminili, e infine in questo terzo inedito capitolo, dove si affronta il tema dell’abietto e crudele commercio degli organi.
Più di seimila sono gli stranieri minori non accompagnati scomparsi: bambini e adolescenti svaniti nel nulla, spesso destinati a essere donatori inconsapevoli, venduti dalle loro povere famiglie in cambio di cibo o per pochi denari. O peggio, rapiti agli affetti dei genitori.
Seconda stella a destra di Martina Picca
Una delle nostre autrici di punta ci racconta una storia crudele, quella Tommaso, un bambino che troppo presto a lasciato i suoi genitori. Un confronto tra Martina e la mamma di Tommaso nato dalla volontà di una madre di lasciare una traccia indelebile della tragedia che ha investito la propria famiglia, Seconda stella a destra è la testimonianza schietta e dolorosa di cosa significhi perdere un figlio. Un racconto che non fa sconti e una storia che catapulta nelle intime fessure dei protagonisti. Una vita e un percorso, quello di Tommaso, che speriamo possa essere conservato come un dono prezioso da chi deciderà di averlo fra le mani.
Il maestro de L’ottavo colore di Carlo Bernini
Carlo Kross ha quarantadue anni e vive da sempre a Como, dove dirige la piccola casa editrice e tipografica fondata dal nonno. Una mattina riceve un biglietto postale speditogli da Volterra dieci anni prima che lui stesso nascesse. Sono solo poche parole, scritte con la calligrafia giovanile di suo padre, che gli formulano una richiesta tanto criptica quanto perentoria.
Quella stessa mattina Carlo riceve la telefonata di Sandra la quale, dopo avergli riferito di lavorare per l’ospedale di Volterra, gli chiede di recarsi personalmente in quella città per riconoscere il corpo di una ragazza sconosciuta, inspiegabilmente rinvenuto nel reparto di Pronto Soccorso. Così, per assolvere a questo compito apparentemente molto semplice, Carlo Kross arriva in una Volterra come in sospeso sul trascorrere del tempo, dove nulla è davvero come appare a prima vista e nessuno è realmente chi dice di essere.
Storie, personaggi e luoghi: la nostra collana “Elefanti”
La nostra collana dedicata alla storia di Piacenza non poteva che essere intitolata all’animale la cui memoria è proverbiale: l’Elefante. E a chi volesse obbiettare che l’Elefante è un animale un pò troppo esotico e non c’entra granché con la nostra città, suggeriamo una gita alla ricerca del profilo di Surus, il mitico elefante di Annibale che si addormentò in Alta Val Trebbia dopo aver attraversato le Alpi e condotto Annibale sino al Trasimeno, il cui profilo è stato scoperto ed immortalato dal fotografo Paolo Guglielmetti nel 2009 appena sotto Cerignale.
Ecco alcune delle ultime uscite:
Il Buso di Ermanno Mariani
Pier Maria Scotti, conte di Vigoleno e di Carpaneto, detto il Buso per la sua velocità nell’infilzar di spada chi gli sbarrava il passo, visse a Piacenza nei primi anni del Cinquecento. Scomunicato e messo al bando dalla città per le sue malefatte, così lo descrisse un cronista suo contemporaneo: “homo in far male molto accorto…”.
In questo volume l’autore, seguendo le tracce lasciateci dalle cronache dell’epoca che introducono ogni capitolo del libro, ripercorre la storia autentica del feroce e ambizioso conte di Vigoleno. Di ritorno dalle Americhe il Buso si circonda di masnadieri, falsari, malfattori, capitani di ventura, spie, femmine di pochi scrupoli, e personaggi della peggior risma: con loro mette a ferro e fuoco l’intera provincia e in combutta con il principe Romano Prospero Colonna, trama per impadronirsi di Piacenza.
Un delitto fascista di Mauro Ferri
Quando Gaetano Lupi venne ammazzato in strada, il 19 marzo di un secolo fa, aveva 27 anni. Freddato da un proiettile davanti alla casa dei propri genitori, in via Taverna. “Un quartiere antico, nel quale vibra la passione del saldo cuore piacentino attraverso il palpito del popolo”. In quei mesi a Piacenza, come in tanta parte dell’Italia, la violenza era diventata la normalità. Il 1922 fu l’anno dell’affermazione del fascismo. Non immaginiamo però i fascisti come quelli che abbiamo imparato nei libri di storia.
Erano rispettati e temuti, in ascesa inarrestabile. Erano la mano armata della classe agraria e possidente, con la connivenza di gran parte della borghesia, per fermare la marcia dei lavoratori, dei “rossi”.
Ribelli all’ombra della Pietra di Iara Meloni e Giovanni Menzani
A partire dall’8 settembre del ‘43 la vita del piccolo paese di Travo cambia radicalmente, e l’occupazione nazifascista spinge tanti travesi a salire in montagna per diventare “ribelli”, combattenti, partigiani, all’ombra della Pietra che domina la valle. Uomini e donne comuni, ma anche eroi ed eroine di una guerra combattuta senza esclusione di colpi.
In un inedito intreccio di storie e di Storia, Ribelli all’ombra della Pietra raccoglie i preziosi racconti di Travo com’era allora, e di come la guerra cambi radicalmente il volto del paese e le vite dei suoi abitanti, e la Storia della Resistenza partigiana sul territorio comunale attraverso inediti documenti e fonti d’archivio.
Nome di battaglia Nitzi di Martina Picca
Un giorno Carlo mi raccontò che, in occasione di una esercitazione paramilitare, il cosiddetto “sabato fascista del balilla”, gli fu ordinato di strisciare per terra mentre indossava abiti puliti e ben stirati. Era una giornata piovosa, con terreno fangoso; se avesse eseguito l’ordine si sarebbe insudiciato e avrebbe malamente sciupato il lavoro della mamma. Il suo desiderio di giustizia e di rispetto verso sé stesso lo portò a rifiutare di sottoporsi all’umiliazione; fu severamente punito e solo l’intervento del “mediatore locale” gli permise di evitare punizioni peggiori. Fu il primo gesto di ribellione al fascismo? Certo ne seguirono altri, ben più rischiosi e decisivi
Gli ultimi mesi: dai romanzi alle illustrazioni passando attraverso la fotografia, la psicoterapia e i prodotti speciali
Tra la fine del 2022 e l’inizio di questo nuovo anno, i progetti si sono susseguiti in modo tale che in pochi mesi dalla nostra casa editrice sono usciti 7 nuovi libri, sia di tipo tradizionale ossia con stampa tipografica, sia quelli interni della linea Print Different.
Come anticipato le uscite dell’ultimo periodo sono state quelle di due nuovi romanzi, il Roba da matti di Gian Pazzi e quello di Maria Grazia Torlaschi dal titolo Nel posto a cui appartieni; poi il nuovo lavoro di Rita Casalini e Marco Tondini, seMIna, una collezione di 20 cartoline che uniscono fotografie e parole per “seminare piccoli gesti poetici”.
Un tema che non avevamo ancora trattato come casa editrice era la psicoterapia e a colmare questa lacuna è arrivata Silvia Tizzoni con il suo Pensavi fosse amore invece era un disastro, parlando di una relazione di coppia letta attraverso il diario di T., la protagonista, che fa entrare i lettori nella sua vita insieme ad un narcisista manipolatore.
Nel frattempo sono nati altri due libri della collana Print Different a cui siamo molto legati. Da un lato c’è il Qui per caso di Gero Guagliardo, un palermitano trapiantato a Piacenza, che da una semplice immagine (che lui da videomaker sa cogliere al volo) tira fuori una storia tutte le volte nuova e sorprendente. Dall’altro lato è nata una nuova collaborazione con Centro Tice che ha dato alla luce Il mostro dei compiti, un libro spiralato che parla di DSA, di genitori e di figli.
Ultimo arrivato in casa Edizioni Officine Gutenberg è la Guida Marsupio n°13, le Pedalate Piacentine vol.2. Il secondo capitolo della fortunata uscita su due ruote che stavolta porta gli amanti della bicicletta ai confini della provincia di Piacenza, incontrando le cime mitiche dell’appennino piacentino (sempre e comunque affrontando la strada con il gusto del viaggio senza guardare cronometri e watt).
Ah, Officine Gutenberg non è solo libri…
No, non sono solo i libri l’attività della nostra Cooperativa Sociale. Oltre a questo c’è la comunicazione sia per enti privati e pubblici, e quella legata al giornalismo con PiacenzaSera.it, la testata on line più longeva di Piacenza.
Poi c’è la nostra attività nelle biblioteche della nostra provincia, la gestione di locali comunali (vedi prima Spazio2 e ora Spazio4.0 sempre a Piacenza), i nostri eventi legati al mondo della letteratura come Profondo Giallo e Sentiero d’autore, o ancora quelli dove la scrittura si unisce alla diversità, con il festival “Incontri” creato con Asp Piacenza.
Non possiamo dimenticare la nostra attività di stampa, quasi un print on demand ma con tirature non da multinazionale (e a noi ci viene da dire “per fortuna”. Ndr), che facciamo direttamente nei nostri locali di via Giordano Bruno 6. Ed è proprio qua che è nata la nostra linea Print Different.
Print Different è una linea di prodotti cartacei che produce una serie di oggetti di stampa originali, che vanno dai quaderni ai bloc-notes, dagli album ai diari, dai calendari alle agende e ai ricettari, realizzati anche con l’ausilio dei ragazzi diversamente abili che da anni lavorano con noi.
Abbiamo scelto un pipistrello come simbolo, perché vede le cose al contrario. Gli oggetti della linea Print Different si rivolgono a chi è pronto a uscire dagli schemi. Per un acquisto diverso, responsabile e solidale. E perché la diversità non deve far paura.