Oggi scopriamo un nuovo “grande camminatore” della nostra provincia, lui è Riccardo Grandi

Torna la nostra rubrica dedicata a chi, quando si allaccia le scarpe, fa davvero sul serio. Stavolta per “camminatori seriali” vi presentiamo Riccardo Grandi, una ragazzo piacentino che ormai da tempo abbiamo notato sui social grazie alle sue camminate e ancora di più per le sue molteplici partecipazioni ai trail.

Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio, capire da dove nasce la sua passione per i cammini, i sentieri, e la natura, che accompagna tanti di noi, ma anche per scoprire altro ancora.

Riccardo Grandi, trail e lunghi tragitti: ecco un altro camminatore seriale!
Riccardo Grandi al traguardo della Placentia Half Marathon

Riccardo Grandi: chilometri nella natura, passando dal trail, alla storia fino all’amicizia.

Seguiamo sui social le tue camminate già da tempo, quando è nata questa passione?

E’ nato tutto quando ho deciso di smettere di fumare, ormai più di 5 anni fa. Lo sport mi è sempre piaciuto ma lo avevo un po’ accantonato. Per sfogare quello che non potevo più sfogare con le sigarette ho iniziato a correre e poi dalla corsa su strada sono passato ai trail e in generale alla riscoperta del piacere di trascorrere ore all’aria aperta anche per un semplice trekking.

Tu sei un “camminatore seriale” spesso su lunghe distanze, di solito come imposti la tua preparazione per arrivare a lunghi tragitti?

E’ un po’ un percorso alla scoperta di sé stessi, dei propri limiti, molto spesso più mentali che fisici. Ci arrivo sempre in maniera graduale e comunque anche solo nella nostra provincia ci sono dei camminatori e trailer molto più “estremi” di me, che arrivano anche ai 100 km. Io oltre ai 30, correndo, non sono mai andato. Per ora…

La nostra provincia offre tantissimi sentieri e paesaggi diversi. Quali sono quelli che ti piace di più battere?

Io sono originario della Valtidone che penso sia un vero gioiellino. Rispetto alla Valtrebbia ha dei paesaggi più dolci e in gran parte ricoperti da splendidi vigneti. Offre davvero tante possibilità per chi ama camminare in mezzo alla natura, a partire dal Sentiero del Tidone che è un percorso molto vario e adatto davvero a tutti, fino alle pendenze più importanti.

Quest’estate insieme al mio caro amico Gimmo ad esempio abbiamo percorso una trentina di km in quello che abbiamo ribattezzato il Grantour di Romagnese (la trovate cliccando qua, su Strava)perché girava attorno al paese dell’Alta Valtidone e ci siamo ritrovati in mezzo a boschi che potevano essere tranquillamente quelli delle Dolomiti. Negli ultimi anni ho avuto la possibilità anche di scoprire la Val Boreca e penso sia davvero una valle magica, ancora molto selvaggia e incontaminata.

Riccardo Grandi - Camminate e trail
Durante un trail

Tempo fa abbiamo visto anche una tua “camminata nella storia” da Castel San Giovanni a Piacenza. Ce la racconti?

E’ stato un atto liberatorio alla fine del primo lockdown della scorsa primavera. Descrivendo l’emergenza sanitaria molti hanno usato il termine “guerra” ed essere costretti a rimanere chiusi in casa mi faceva sentire prigioniero. Così mi sono tornati in mente i racconti di guerra di mio nonno Gianni. Racconti che non ho avuto la fortuna di sentire in prima persona perché purtroppo ci ha lasciati quando avevo solo 2 anni. Fortunatamente però mio zio Maurizio ha trascritto quelle storie dell’Africa, con l’ausilio di alcuni appunti sparsi in uno scarno diario del fronte.

Tra i vari episodi, uno in particolare, quello finale, accompagnava i miei pensieri. Dopo aver combattuto ad El Alamein ed essere stato prigioniero negli Stati Uniti – a El Paso, Texas – dopo 5 lunghi anni lontano da casa, il 29 ottobre del 1945 la Queen Mary lo riportò a Napoli e da lì su un camion che trasportava frutta fino a Piacenza. Giunto a sera tardi, non essendoci più treni per Castel San Giovanni, non ci pensò due volte: non avrebbe aspettato la mattina dopo e si fece a piedi i 22 km che lo separavano dalla sua famiglia.

Non so che strada abbia percorso ma posso ipotizzare la via Emilia, la più sicura e veloce. Al termine della quarantena ho così deciso di ripercorrere quella notte ma con un itinerario alternativo per godermi al meglio la nostra pianura ed evitare il traffico che in questi 80 anni si è decisamente intensificato.

Noi parliamo di camminate ma tu vai oltre partecipando anche alle gare. Di conseguenza immaginiamo che oltre alla natura ci sia anche una componente agonistica molto forte, è così?

Non gareggio certo per vincere ma per cercare di migliorarmi e superare i miei limiti.  C’è sicuramente anche una componente competitiva ma uno degli aspetti più belli è la possibilità di scoprire nuovi percorsi e paesaggi, soprattutto fuori provincia. Penso che in generale lo sport, compresa la sana competizione, sia un aiuto fondamentale per affrontare la vita che è fatta di partenze, progressioni, infortuni, guarigioni, momenti di stanchezza e arrivi ai tanti traguardi che abbiamo di fronte.

Riccardo Grandi, trail e lunghi tragitti: ecco un altro camminatore seriale!
Riccardo Grandi e Gian Marco Mento in arte Gimmo (clicca sull’immagine per vedere il video di Rollin’ and Tumblin’ girato sul Trebbia)

Natura, sport e anche arte però! Spesso ti vediamo accompagnato a Gimmo, cantautore piacentino, all’anagrafe Gianmarco Mento, autore del progetto My rivers my blues. Raccontaci del vostro binomio!

Con Gimmo abbiamo suonato insieme per anni, poi lui ne ha fatto una professione. Anche lui ha iniziato a correre e durante il lockdown abbiamo partorito insieme questa idea di My Rivers My Blues in cui ha registrato alcuni classici del blues lungo le rive dei principali fiumi piacentini. E’ stato emozionante perché quando ti ritrovi con solo una chitarra e la tua voce a cantare in mezzo alla natura, senza amplificazioni artificiali, ritorni all’essenza del suono ed è come se ci fossimo ricongiunti totalmente con quelle rocce e quegli alberi.

In conclusione, il tuo personale consiglio a chi si vuole approcciare a sforzi prolungati come quelli che fai nelle tue escursioni.

Di farlo poco per volta, imparando a capire come reagisce il proprio corpo, soprattutto per quanto riguarda idratazione e alimentazione.

Per leggere tutte le altre nostre interviste agli appassionati di camminate, cliccate qua su “camminatori seriali“.

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