Torniamo a parlare del Rifugio Prato Grande: per gli amanti dei trekking in val Nure arriva una grossa novità

Nuovo viaggio nel mondo dei Camminatori Seriali con una grossa news che parla di uno dei luoghi più bella nostra provincia, ossia l’alta val Nure ed in particolare la zona del Rifugio Prato Grande (di cui noi vi avevamo già parlato alla riapertura del rifugio questa primavera in un nostro articolo).

Infatti da qualche giorno, grazie al lavoro di Manuel Quagliaroli, Giacomo Bandini, Roberto Salini e Gianmaria Passera, è stata mostrata a tutti una mappa digitalizzata di oltre 235 chilometri di sentieri, per un dislivello positivo di 9.500 metri, tutto attorno alla zona del rifugio, in modo da portare tutti in sicurezza tra boschi e sentieri della zona.

Un nuovo strumento per i trekking in val Nure: una mappa digitalizzata per conoscere oltre 235 km di sentieri

Come anticipato sopra, sono 3 gli autori di questa nuova mappa che unisce tecnologia alla voglia di libertà che danno le nostre montagne, Manuel Quagliaroli, Giacomo Bandini, Roberto Salini Gianmaria Passera. Per approfondire il tutto abbiamo sentito il trio ed in particolare Manuel Quagliaroli, la persona che nella parte pratica ha dato vita a questo progetto.

I trekking in val Nure hanno una nuova mappa!
Roberto Salini insieme al cantautore Alessandro Colpani, grande amico del Rifugio Prato Grande

Una mappa digitalizzata per chi vuole conoscere camminando l’alta val Nure: come ce la presenteresti in poche parole?

Come una sfida, quella dell’accoppiamento fra tecnologia e natura che consente, senza intaccare minimamente il patrimonio esistente, di censire la rete sentieristica con precisione ed efficacia.

Sono sentieri e camminate adatti a tutti oppure solo per chi è già avvezzo ad escursioni più impegnative?

I sentieri sono stati catalogati per livello di difficolta: blu, rosso, nero. È stato non semplice, ma è un lavoro di cui tutti possono beneficiare. Dalla famiglia con i bambini, al bikers che cerca discese adrenaliniche. Certo poi, alla classificazione per difficoltà si sovrappone quella per disciplina escursionista: piedi, cavallo, bicicletta. Un lavoro comunicativo non banale.

A capo di questa iniziativa ci sei tu, Manuel, insieme a Giacomo,Roberto e Gianmaria. Come è stato suddiviso tra di voi il lavoro?

È stato un grande lavoro di squadra, dove è emerso il contributo di tutti. Io ho fatto la parte tecnica, Giacomo ha fatto da regia comunicativa, Jimmy si è occupato di renderlo graficamente impattante. Roberto ha contribuito con foto e alcune locations ignote anche ai più motivati esploratori. Ci sono chicche veramente gustose:

  • la tana del mulo;
  • la cascata del nure;
  • la grotta del partigiano;
  • i laghetti del rocchetta.
  • la grotta dell’Eremita

Per chi non lo conoscesse, cos’è Fold Studio di cui fa parte Gianmaria?

Fold è uno studio di progettazione con sede a Fiorenzuola d’Arda che integra Architettura e Graphic Design. Due comparti ben distinti che sviluppano progetti in completa autonomia (dall’interior design alle visual identity per le aziende), ma cooperano come un team per le realizzazioni di più ampio respiro, come la Rigenerazione Urbana della Ex Scuola di Baselica. Collaborano con privati, pubbliche amministrazioni e agenzie creative, con una propensione allo studio di proposte innovative che valorizzino il nostro territorio.

Come si uniscono la voglia di perdersi in mezzo alla natura e la tecnologia che viene utilizzata per conoscere e percorrere questi 235 km si sentieri?

Si fondono. Lavorare in digitale affidandosi ad una delle tecnologie più impattanti ora sul mercato (sentieristica turn by turn) vuol dire poter muoversi liberamente in mezzo alla natura con tutta la sicurezza e conoscenza di chi questi luoghi li conosce bene. Ricevere le istruzioni vocalmente permette di avere le mani libere da tutto, cosa essenziale ad esempio per un bikers in discesa. Vuol anche dire però, potersi pianificare il percorso da casa, magari prendendo qualche spunto ma adattandolo alla propria consapevolezza. Vuol dire poter “scoprire”, senza magari aver tracciata completamente la rotta. È una tecnologia molto versatile

Il vostro progetto è legato alla voglia di camminare in mezzo al nostro territorio e alla necessità di allontanarsi dalla velocità di tutti i giorni. Come vedi il futuro del turismo sostenibile?

Meno carta. Più informazioni e versatilità. Meno cartelli, pochissime piante colorate. Una totale libertà consapevole che permetta di vivere la montagna come un luogo in cui ritrovare se stessi.

I trekking in val Nure hanno una nuova mappa!
Il cartellone che trovate al Rifugio

Ovviamente però non potevamo non chiudere l’articolo chiedendo due parole anche a Giacomo Bandini che insieme a tutti i ragazzi di Collettivo14 hanno gestito in toto il Rifugio Prato Grande.

Giacomo, quest’anno è stato quello della gestione del Rifugio Prato Grande insieme a tanti ragazzi di Collettivo14: che tipo di risposta hai visto in chi è salito da voi in questi mesi?

“Traslocare” in Val Nure è stata una vera e propria scommessa, che oggi possiamo dire vinta. La risposta del pubblico è stata incredibile, perfino al di sopra delle aspettative. Abbiamo accolto circa 15.000 visitatori in 5 mesi, da Francia, Liguria, Lombardia; ma soprattutto una grande affluenza da Piacenza e Fiorenzuola, che abbiamo scoperto avere un amore incondizionato per questa valle. Anche la comunità montana ci ha accolto come una famiglia e ci ha sempre fatto sentire parte integrante di loro. Siamo dell’idea che con la partecipazione di tutti ci sono i presupposti per creare insieme qualcosa di significativo. Del resto Rifugio Prato Grande è uno dei pochissimi rifugi in proncincia di Pc e crediamo abbia il potenziale per diventare il centro nevralgico per la valorizzazione del nostro Appennino.

Ecco la lista delle nostre guide trekking nelle vallate piacentine (e non solo)!

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