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Il nuovo volume della casa editrice di Antonio Bacciocchi fa un passaggio negli anni ’80 con un protagonista tutto da scoprire: Graham Day

E siamo a 3! Cometa Rossa, la casa editrice che Officine Gutenberg ha supportato da subito, ha da qualche ora lanciato un nuovo volume che ci riporta al rock made in UK e stavolta, dopo l’ultima uscita dedicata agli Small Faces, arriva agli anni ottanta con “40 anni di musica targata Graham Day”.

Questa volta l’autore, come sempre Antonio Bacciocchi, ci parla di un artista in particolare che ha attraversato 40 anni di musica e svariate band, come detto, Graham Day. Partito dai The Prisoners, l’artista inglese ha avuto una lunghissima serie di esperienza musicali, fino all’ultima, da solista, degli ultimi mesi.

La terza "Cometa Rossa" di Antonio Bacciocchi è per Graham Day
Antonio Bacciocchi e Luca Frazzi

Insieme a Bacciocchi c’è Luca Frazzi

Eh si, per questa terza uscita di Cometa Rossa, il rocker-scrittore-giornalista piacentino non è da solo in questa nuova uscita. Ad accompagnarlo infatti c’è Luca Frazzi che da sempre si occupa e scrive di musica in particolare quella underground, molto di nicchia: il “garage rock”, il punk post punk.

Per raccontarci di questa collaborazione e di tutta questa nuova uscita, abbiamo chiesto direttamente ad Antonio Bacciocchi.

Intanto qua bisogna partire dall’Abc: presentaci Graham Day perché su internet, come solista, non abbiamo trovato neanche la pagina Wikipedia!

E’ l’ennesima riprova che non è vero che “su internet c’è tutto”. Anche per questo abbiamo voluto dedicare un libro a una gemma nascosta della musica inglese. Un personaggio che seguo dai suoi primi passi quando incappai per caso a Londra a uno dei primi concerti dei suoi Prisoners, nel 1982. Un grande compositore, eccellente cantante e chitarrista, è il portavoce del garage beat più puro e fedele alle radici. Personaggio ostico e molto sulle sue ma fantastico. Meritava questo spazio. E poi Cometa Rossa edizioni è nata per dare spazio a ciò che nessun altro pubblicherebbe mai.

La sua biografia parla di tanti gruppi dove è stato membro, riesci ad oggi a dirci dove ha dato il meglio?

Sicuramente gli esordi con i Prisoners, dagli inizi a metà degli anni 80 sono i più significativi. Ma anche con i Solarflares ha fatto grandi cose. Tanto che li portai a un’edizione di “Tendenze” anni fa, come ospiti, mettendoci praticamente i soldi di tasca mia pur di vederli dal vivo.

Il libro precedente partiva dalla fine degli anni “60”, ora siamo arrivati agli “80”. Come hai vissuto, musicalmente parlando, quegli anni e i cambiamenti che ci sono stati?

Cerco di restare costantemente aggiornato, ascoltando di tutto, anche la trap e il rap che mi passa mio figlio di 22 anni. Per capire come sta cambiando la musica. A questo proposito il nuovo album della rapper inglese Little Simz è un piccolo gioiello. Anche quello del nu funker Jon Batiste. Poi però rimango, da buon Vecchio, attaccato alla musica con cui sono cresciuto, Beatles, Who, Clash, Paul Weller, il soul, Gil Scott Heron.

Tornando al protagonista, Graham Day, sappiamo che ha appena intrapreso la carriera solista dopo decenni in band. Tu che lo conosci ormai benissimo, cosa credi che lo abbia portato a questa svolta dopo tanti anni musica “in squadra”?

Graham Day è uno spirito libero. Fa quello che vuole quando gli pare. Gli episodi solisti sono legati alla pandemia e alla necessità di restare chiuso in casa. Sono sicuro che tornerà presto con una nuova avventura con qualche nuova band.

Non abbiamo ancora parlato di una cosa centrale ossia che stavolta le penne sono due, la tua e quella di Luca Frazzi. Come mai hai deciso di non essere solo in questa nuova fatica letteraria?

Luca è, come me, un fan sfegatato di Graham Day ed è stato essenziale nel ricostruire la sua sterminata discografia, la lista di concerti italiani e tanto altro. la collaborazione è stata perfetta, un gioco ad incastri in cui abbiamo unito la nostra infinita ammirazione per il personaggio, una sorta di atto di fede.

In ultimo: il prossimo passo della collana, si può già svelare?

A maggio 2022 uscirà un omaggio a un disco storico per il resto non ci ho ancora pensato ma una mezza idea ce l’ho e anche abbastanza particolare, unica e strana, quasi “rivoluzionaria”. Nel frattempo mi hanno commissionato altri tre libri per il prossimo anno mentre a breve usciranno “Soul. La storia della soul music” per Diarkos e “Crocodile Rock” con Ezio Guaitamacchi per Hoepli.

Per chi è interessato contatti
mail: hellnation64@gmail.com
FB: Robertò Hellnation

La terza "Cometa Rossa" di Antonio Bacciocchi è per Graham Day
40 anni di musica targata Graham Day

Che cos’è Cometa Rossa

Questa casa editrice rappresenta il nuovo “sfogo letterario” di Antonio Bacciocchi e si propone di approfondire alcuni punti, a volte un po’ lasciati fuori dal cono di luce, della musica mondiale.

Così l’ha definita lo stesso autore: “Cometa Rossa Edizioni è un’iniziativa del tutto personale all’insegna del Do It Yourself che prende spunto da una frase che disse il grande Alex Chilton (Big Star, primo produttore dei Sex Pistols, scopritore dei Cramps e tanto altro): “A un certo punto ho capito che se stampi solo cento copie di un disco, allora finisce che quel disco arriva alle cento persone nel mondo che lo desiderano di più”.

All’interno di Cometa Rossa, trovate:
Sandinista
Small Faces
– 40 anni di musica targata Graham Day

L’autore: Antonio Bacciocchi

Antonio Bacciocchi è scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith, Il Senato), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui Uscito vivo dagli anni 80, Mod Generations, Paul Weller, L’uomo cangiante, Rock n Goal, Rock n Sport, Gil Scott-Heron – The Bluesologist e Ray Charles – Il genio senza tempo nella collana Soul Books.

Collabora con il mensile “Classic Rock”, “Il Manifesto” e con il quotidiano di Piacenza “Libertà”; è tra i giurati del Premio Tenco. Da quattordici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. E’ uno dei 5 autori di “Lambrusco e Pop Rock“.

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