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A distanza di 4 mesi, arriva la nuova pubblicazione di Antonio Bacciocchi. Il secondo libro di Cometa Rossa è per gli Small Faces

Solo pochi mesi fa eravamo qua a presentarvi una nuova casa editrice con cui da subito Officine Gutenberg ha deciso di collaborare: stiamo parlando di quella “personale”, firmata da Antonio Bacciocchi. Ora siamo qua a parlare già della seconda uscita tutta dedicata agli Small Faces. Un libro che ci riporta indietro negli anni, nel cuore degli anni d’oro del rock.

Ecco la seconda uscita: Small Faces

Come vi abbiamo detto, continua il viaggio indietro nella storia del rock di Antonio Bacciocchi e oggi, per una ricorrenza che lo stesso Antonio ci ricorda qualche riga sotto, si torna nell’Inghilterra degli anni ’60 per incontrare una band con una storia travagliata ma che in tantissimi non hanno dimenticato, gli Small Faces.

Ovviamente non potevamo che affidarci all”autore dell’uscita per anticiparci quello che troveremo nel nuovo libro targato Cometa Rossa.

Per chi non lo sapesse: quale ricorrenza ti ha portato agli Small faces per questo secondo libro di Cometa Rossa.

Il 20 aprile é il trentesimo anniversario della morte del leader della band, Steve Marriott. Ogni uscita di Cometa Rossa ha e avrà sempre una stretta relazione con un anniversario e una data precisa.

Già dal retro del libro leggiamo le parole di grandi artisti sulla band, ma invece per te, che cosa hanno significato?

E’ semplicemente uno dei miei gruppi preferiti da sempre. Bersagliato dalla sfortuna e dalle occasioni mancate. Uno di quei pochi gruppi di cui ho collezionato ogni disco, libro, articolo da quando li ho scoperti (fine anni 70).

Il libro di Cometa Rossa - Small Faces
Il libro di Cometa Rossa – Small Faces

Da subito elimini ogni paragone con i Beatles, però un nome li lega, Brian Epstein. Che ruolo ha avuto per loro, e in quegli anni (che lui ha vissuto solo fino al ’67) per quel panorama musicale?

Epstein era il prototipo del manager che agiva in quel periodo. Ovvero qualcuno che speculava il più possibile sui gruppi che aveva con sé (i Beatles suonavano due concerti al giorno, registravano nelle pause, facevano foto, interviste, di tutto, in ogni secondo disponibile. Anche per questo a un certo punto hanno detto stop e hanno sospeso questa folle attività circense. Ma Epstein fu anche quello che li rese celebri. Gli Small Faces furono vittime di un altro speculatore del genere, Don Arden (padre di Sharon Arden, futura moglie si Ozzy Osbourne). Epstein provò ad avvicinarsi a loro ma tutto quello che fece fu di sciogliergli dell’LSD in una bevanda durante una festa… poi non si videro più.

Un’altra cosa che subito anticipi è il non voler esagerare nelle precisazioni su quegli anni degli Small Faces, però il tuo libro precedente, su Sandinista dei Clash, è uscito solo a dicembre, di conseguenza: quanto materiale avevi già pronto e quanto hai costruito in soli 3 mesi?

Degli Small Faces (come degli Who, Clash, Beatles, Weller etc) potrei narrarti la storia con tutti i dettagli in diretta. Li seguo e ne leggo da ormai più di 40 anni. E’ stato facile farne un libro. Ho dovuto solo riordinare un po’ di idee.

Una cosa che balza agli occhi (senza spoilerare!) è la velocità all’epoca dell’arrivare al successo e anche della velocità stessa con cui tutto può finire. Quella degli Small faces, come magari altre band dell’epoca, è una parabola che per certi versi, data la realtà dell’epoca tra alcol e problemi vari, era già scritta dall’inizio?

In parte si. Il rock era giovanissimo (non aveva ancora compiuto 10 anni!) e non c’erano regole, era un Far West e i protagonisti erano ragazzi giovanissimi, intorno ai 20 anni, prevalentemente ingenui e inesperti di contratti e diritti. Un buon manager, qualche strada “giusta”, e in due mesi passavi dai pub al primo posto in classifica. Gli Small Faces provarono in tutti i modi ad allontanarsi dall’immagine di pop band per ragazzini ma alla fine non ce la fecero e finirono per implodere. Con il senno di poi, con una breve pausa di riflessione, avrebbero potuto continuare e fare ancora cose eccellenti.

La tiratura da 100 copie è già passata a 200. Al netto del chiederti se sarà così in futuro, questo significa che hai avuto subito un grosso riscontro!

Il libro su “Sandinista!” ha esaurito le 100 copie in 5 ore. E ho avuto altre centinaia di richieste. Gli Small Faces ritengo abbiano potenzialmente più pubblico e quindi ho raddoppiato la tiratura. Che ritornerà a 100 copie per il terzo titolo (che uscirà – ovviamente il soggetto resterà segreto fino a quella data – il 16 settembre).

Dove trovare Small Faces

Come era stato per la prima uscita “Sandinista”, anche questo nuovo libro di Cometa Rossa lo potete acquistare scrivendo a questa mail hellnation64@gmail.com.

Antonio Bacchiocchi e Small Faces

L’autore: Antonio Bacciocchi

Antonio Baciocchi è scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith, Il Senato), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui Uscito vivo dagli anni 80Mod GenerationsPaul Weller, L’uomo cangiante, Rock n GoalRock n SportGil Scott-Heron – The Bluesologist Ray Charles – Il genio senza tempo nella collana Soul Books.

Collabora con il mensile “Classic Rock”, “Il Manifesto” e con il quotidiano di Piacenza “Libertà”; è tra i giurati del Premio Tenco. Da quattordici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. E’ uno dei 5 autori di “Lambrusco e Pop Rock“.

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