Un anno lunghissimo raccontato nelle parole e nelle foto degli operatori sanitari di Piacenza che hanno affrontato il Covid a Piacenza
Il 21 febbraio ricorre un anniversario che ha cambiato la vita di tutti noi, infatti 365 giorni fa veniva registrato il primo caso di Covid19 in Italia. Da lì è cominciato un periodo, che tuttora persiste, in cui tutti noi siamo stati colpiti.
In particolare chi da subito ha capito l’enormità della situazione sono proprio quelle persone che hanno visto quell’onda arrivargli addosso, ossia gli operatori dell’Ausl di Piacenza. Un maremoto che quasi immediatamente ha portato alla saturazione le terapie intensive degli ospedali, stravolti gli orari e le moli di lavoro, aumentato al massimo il rischio per chi lavora aiutando gli altri e per le loro famiglie.
Una situazione che all’inizio sembrava fuori controllo e con i mezzi classici di lavoro che non sembravano sufficienti rispetto alla portata del dramma. Un momento terribile che però non ha fermato una “macchina” che grazie agli sforzi di tutti è riuscita a non farsi travolgere, ma ha reagito attraverso un impegno continuo e l’uso di soluzioni innovative e radicali. Solo così sono riusciti a non farsi travolgere.
Dopo un anno dallo scoppio della pandemia l’Ausl di Piacenza ha voluto raccogliere voci, immagini e testimonianze di quello che è successo. Un insieme di volti e occhi che devono diventare uno spunto per il ricordo continuo della sofferenza di tanti e lo sforzo per reagire di altrettanti. Non solo un monumento alla memoria, ma un vero patrimonio di testimonianze per tutta la comunità.
Questo libro si chiama “Quella sottile linea rossa“, noi di Edizioni Officine Gutenberg abbiamo avito il piacere di editarlo, e lo troverete da sabato 20 in edicola insieme al quotidiano Libertà e poi in libreria.