Torniamo a camminare con un grande conoscitore del nostro territorio e amico del nostro blog: Giacomo Bandini ci svela i segreti di Prato Grande
Ormai con regolarità Giacomo Bandini, guida Aigae e gestore insieme agli altri ragazzi di Collettivo14 del Rifugio Prato Grande, da’ vita ad una nuova serie di escursioni e stavolta è proprio qui che mette il focus per questa nuova sfilza di camminate in alta Val Nure.
Infatti è proprio facendo base al rifugio che nascono questa nuova serie di camminate che prendono il titolo di “I segreti di Prato Grande”. Proprio questo fine settimana, nella giornata di sabato 20 settembre, sarà la volta della seconda escursione in programma, quella che ci porterà sull’Antico nevaio del Ragola.
Prato Grande come non l’avete mai conosciuto
Come sempre facciamo quando si parla delle nuove escursioni di Giacomo Bandini, subito lo cerchiamo per farci raccontare un po’ di più e andare a dare qualche piccola anticipazione su quelle che saranno le settimane in cammino che abbiamo di fronte, in una delle zone più belle della nostra provincia. Ecco le nostre domane e le sue parole!
Una serie di trekking tutti incentrati su Prato Grande: ma quanto sei innamorato di questa parte delle nostre montagne?!?
Non solo per me, ma per molti Prato Grande è IL posto del cuore. Spiegare il perché è troppo difficile. Quanto sono innamorato di questi monti? Beh, molto. Tanto da aver rinunciato alla mia vecchia vita per questo. Tanto da essere “andato in all-in” trasferendomi qui in pianta stabile ormai due anni fa. Da sempre é stata una sorta di vocazione, diventata col tempo irresistibile. Come ho scritto nella presentazione dei trekking: l’unico posto dove mi sento al mio posto.

Leggiamo di “nevai”. Un termine che penseremmo a quote più alte. Ce ne parli velocemente senza spoilerare troppo?
Fino a circa 15/20.000 anni fa il comprensorio era interamente sommerso dai ghiacci. Spesso sottovalutiamo che una chiave di lettura efficace per spiegare la morfologia del nostro territorio sia proprio questa: ciò che vediamo oggi è il risultato di una lenta modellazione dovuta al ritiro dei ghiacci, tra cui, appunto, i nevai che occupavano Ragola e Camulara. La glaciazione é il fil rouge che andrà a legare tra loro questi nuovi trekking.
Anche stavolta vediamo 2 “featuring”, ce li presenti brevemente?
Non avendo avuto una formazione specifica, da profano e umile appassionato, spesso mi piace farmi accompagnare da esperti che vadano a dare un valore aggiunto alle uscite. Il primo é Alessandro Freschi, Paleontologo presso il Museo Geologico “G. Cortesi” di Castell’Arquato, con cui sabato 20 Settembre andremo ad esplorare il nevaio sul versante ovest del monte Ragola. In un fuori sentiero inedito cammineremo nel suo letto per osservare i segni del suo ritiro.
Il secondo é con la collega Lucia Longinotti, alias Appenninicamente, guida (GAE) in forza come volontaria al Museo della Resistenza di Sperongia. È anche autrice teatrale, attività che coniuga con quella di guida per rendere vive e coinvolgenti le sue escursioni. Con lei, il 4 Ottobre faremo un trekking semi notturno sulle tracce dei carbonai che abitavano i nostri monti con ritorno sotto la super luna.
Vediamo che tante camminate sono tutte etichettate come facili. Questo per scelte tecniche o anche per andare incontro al cambio di stagione e di clima?
C’è un errore nella domanda. Nessun trekking in realtà è facile. Sono tutti intermedi o impegnativi, anche perché molti di questi sono fuori sentiero e quindi su un fondo irregolare. Comunque, per essere il più inclusivo possibile, in ogni blocco di escursioni, cerco sempre di inserire itinerari alla portata di tutti. Allo stesso tempo però, ogni volta provo a proporre (inventare) percorsi alternativi e mai quelli classici. D’ogni modo penso che, in questi contesti, camminare debba rimanere un piacere e mai diventare un’attività agonistica o prestazionale.

Nei nomi delle varie escursioni troviamo miti, leggende e segreti. Quante cose hai scoperto e che nemmeno tu conoscevi su Prato Grande?
Col tempo ho capito che qui non si finisce mai di imparare: quando pensi di sapere tutto, salta fuori un altro posto da scoprire, una leggenda sconosciuta, o una nuova scoperta. Ho costruito un programma che va un po’ a toccare tutto questo, passando per i posti più belli e sconosciuti del comprensorio. Parlo di laghetti nascosti, di resti di casette dei pastori, di grotte, ecc.
Siamo a settembre e perciò l’estate va verso la fine, che voto dai a questi mesi estivi del Rifugio?
Siamo partiti ad Aprile con gli ormai noti lavori di ristrutturazione dove abbiamo avuto un dispendio di energie e risorse davvero notevole. Abbiamo poi aperto il 21 Giugno per inaugurare ufficialmente solo il 12 Luglio. Non ti nascondo che è stata una stagione difficile, dove abbiamo dovuto farci in 4 per starci dentro.
Il caldo in pianura é arrivato tardi e ogni weekend di luglio ha piovuto sistematicamente. Nonostante questo, però, a conferma che siamo diventati una realtà consolidata, l’affluenza complessiva è aumentata e abbiamo avuto tende ogni fine settimana. Questo solo grazie ad uno staff incredibile e molto affiatato, che ha fatto la differenza. Del resto i buoni marinai si vedono col mare in tempesta, no? Non mi piacciono i voti, ma se proprio ci tieni gli do un 8.
Tutte i nostri articolo sul mondo del trekking sono nel nostro blog “Camminatori seriali”